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Non sono più vivo se penso di essere umano,

preferisco confinato rifiuto degradato.

Con Demetra scompaio sui fiori della notte,

la corolla spezzata, la radice inquinata,

nel marcio frantumato,

lentamente, sempre lentamente,

cadono bruciate cortecce.

Io so profondo il desiderio d’essere estraneo

all’usuale e lento accanimento della vita.

Non mi è sufficiente essere ordinario.

Male è sopportare questa futile arsura,

spina, dovunque è fatica,

la mente si asciuga

(contatto infezione officina):

versi ho timore di vomitare,

sangue dalla bocca,

versi senza direzione,

versi contro tutti i versi,

e vivo di verde e di contaminazione,

versi da macello,

desolato trasportarmi per una landa brulicante

di vermi versi.

 

 

(da Asfalto, La Vita Felice, 2014)

 

 

 cristiana fischer - 11/09/2014 14:08:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

versi contro tutti i versi,

"e vivo di verde e di contaminazione,
versi da macello,
desolato trasportarmi per una landa brulicante
di vermi versi"

e chi non si riconosce?

 Franca Alaimo - 29/08/2014 00:10:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

E’ un testo forte, che tuttavia appare meno oscuro alla comprensione e meno cupo nel tono se viene connesso alla sapienza della più profonda iniziazione che nella decomposzione della vita terrena vede l’inizio di un’altra e diversa vita. La decomposizione è allora trasmigrazione felice in altre dimensioni incorruttibili.
Tutto, qui, infatti, di quanto è materiale e fisico, chiede di essere eliminato, superato, vomitato, alla ricerca di un diverso sentire ed essere e vivere. Nella parola umana, forse, è disagio, nella psiche è librarsi della farfalla prigioniera del bozzolo.

 Maria Teresa Savino - 28/08/2014 09:09:00 [ leggi altri commenti di Maria Teresa Savino » ]

Poesia del disfacimento interiore che tutto della vita corrente e banale rifiuta.Disperato desiderio di annullare la propria umanità che non ha più possibilità ddi un vivere umano. Meglio ritrovarsi fiore, ormai marciscente, tra i rifiuti.
Una poesia disperata che non salva neppure il proprio essere poesia,perchè nulla più serve a darle dignità,a farla vivere,se non come nido di vermi.

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